Portofino, il paradiso dei ricchi, è al centro di una clamorosa polemica dopo che il sindaco Matteo Viacava ha firmato un’ordinanza per vietare l’accattonaggio e comportamenti considerati inappropriati nel centro del paese. Questa decisione, presa per preservare la vocazione turistica del borgo, ha scatenato una tempesta di critiche e indignazione, con Repubblica che lancia un accorato appello per una manifestazione di protesta: il “corteo dei pezzenti”.
Il sindaco, con l’intento di mantenere l’immagine esclusiva di Portofino, ha colpito nel segno, ma ha anche sollevato interrogativi su cosa significhi realmente “proteggere” un luogo che è già sinonimo di lusso. Molti cittadini e turisti si sono schierati contro l’ordinanza, sostenendo che non esiste un problema di accattonaggio in un luogo dove i prezzi sono proibitivi e dove la povertà sembra un’idea estranea.
Repubblica, in un editoriale incendiario, accusa il sindaco di voler “vietare la carità” e di rendere Portofino un rifugio per i ricchi, escludendo i meno fortunati da un’esperienza che dovrebbe essere accessibile a tutti. La proposta di un corteo di protesta ha già raccolto consensi, con molti che si dichiarano pronti a scendere in piazza per rivendicare il diritto di esistere in un luogo che, purtroppo, sta diventando sempre più elitario.
La questione si fa incandescente: è giusto proteggere un’immagine a scapito della realtà sociale? La tensione è palpabile mentre Portofino si prepara a vivere un’onda di protesta che potrebbe cambiare il volto di questa località iconica. La lotta di classe è già iniziata, e il mondo osserva.